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Distillati: cosa sono? Storia e tipologie!

I distillati svolgono un ruolo significativo in molte culture e sono spesso usati per celebrazioni e occasioni speciali. Forniscono inoltre un profilo aromatico unico che può esaltare il gusto di cocktail e altre bevande miste. Inoltre, questi possono essere gustati lisci e offrono una varietà di esperienze sensoriali, dalla morbidezza di un buon whisky alla nitidezza di un gin ben fatto. Ma esattamente, cosa sono i distillati? Come funziona la distillazione? E quali sono i prodotti più popolari? Ebbene, con questo articolo cercheremo di far luce su queste domande e fornire una panoramica delle diverse tipologie disponibili e delle loro caratteristiche distinte. Ma andiamo con ordine.

Distillati: cosa sono

I distillati sono bevande alcoliche prodotte mediante distillazione, un processo che prevede il riscaldamento di una miscela fermentata per separare l’alcool dall’acqua e altre impurità. Il liquido risultante, che ha una gradazione alcolica superiore rispetto alla miscela originale, viene quindi raffreddato e imbottigliato come spirito distillato.

Ne esistono diversi tipi che si differenziano per le materie prime da cui vengono prodotti. I processi con cui si creano sono fondamentalmente 3: fermentazione, distillazione ed invecchiamento.

La gradazione alcolica è tipicamente superiore a quella della birra o del vino, variando dal 40% al 60% di alcol in volume (ABV) per la maggior parte dei tipi. In genere vengono consumati in quantità minori e spesso vengono mescolati con altri ingredienti per preparare cocktail.

Breve storia dei distillati

La storia dei distillati risale alle antiche civiltà, dove le persone scoprirono il processo di distillazione e lo usarono per produrre spiriti per scopi medicinali, religiosi e ricreativi.

La prima prova documentata della distillazione proviene dall’antica Babilonia, dove il processo veniva utilizzato per produrre profumi e fragranze. Successivamente fu adottato dagli antichi Greci e Romani, che lo utilizzavano per produrre vino e altre bevande alcoliche. La diffusione della distillazione in tutta Europa nel Medioevo fu in gran parte dovuta all’influenza degli alchimisti arabi, che avevano ulteriormente sviluppato il processo. Durante questo periodo, la distillazione veniva utilizzata principalmente per scopi medicinali, ma presto divenne popolare come mezzo per produrre bevande alcoliche più forti.

Nel XVI secolo, la loro produzione divenne un’impresa commerciale, con distillerie stabilite nelle città di tutta Europa. Il whisky fu prodotto per la prima volta in Scozia alla fine del XV secolo e la produzione di gin divenne popolare in Inghilterra alla fine del XVII secolo. La produzione si diffuse anche nelle Americhe con l’arrivo dei coloni europei. Nel XVIII e XIX secolo, il whisky divenne una merce importante negli Stati Uniti e il bourbon fu prodotto per la prima volta nel Kentucky. Oggi la produzione di distillati è un’industria globale, con varietà prodotte in ogni angolo del mondo.

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Tipologie di distillati

Ci sono molte tipologie e possiamo suddividerle in base alla materia prima da cui sono fatte:

  • Distillati a base di cereali: whisky, vodka, gin, rum e alcuni tipi di brandy
  • Distillati a base di frutta: brandy (a base di uva o altra frutta), applejack, calvados
  • Distillati a base di canna da zucchero: rum e cachaça
  • Distillati a base di agave: tequila e mezcal
  • Distillati a base di patate: vodka
  • Distillati a base di riso: sake e shochu
  • Distillati a base di mais: bourbon

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