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Le Origini del Cocktail: dal 1700 ai giorni nostri!

Siete seduti al bar sorseggiando il vostro cocktail quando all’improvviso una domanda vi balena in mente: quali sono le origini del cocktail? Quando e dove sono nati? Scopriamolo insieme!

Le origini del cocktail – la nascita della parola cocktail

Ebbene, le origini del cocktail risalgono al XVIII secolo. Il termine “cocktail” fu utilizzato per la prima volta alla fine del 1700 negli Stati Uniti per indicare un mix di alcolici, zucchero, acqua e bitter. Esattamente come ai giorni nostri, i bar erano luoghi dove le persone si riunivano per bere, socializzare e dimenticare i problemi quotidiani. La maggior parte delle bevande servite erano distillati puri, che potevano risultare troppo forti e difficili da bere per molte persone. E fu così che, per rendere i drink più gradevoli, i baristi iniziarono a mixare per creare dei sapori più equilibrati. Questa formula di base venne poi utilizzata per creare un’ampia gamma di cocktail, ciascuno con il proprio sapore e carattere unico.

Tra il 18° ed il 19° secolo, i cocktail divennero sempre più sofisticati, complessi e popolari, soprattutto tra le classi benestanti in America e in Europa. Spesso venivano serviti in occasione di eventi sociali e feste ed erano visti come un simbolo di raffinatezza e stile. A quel tempo, alcolici come gin, brandy e rum rappresentavano gli ingredienti principali dei cocktail. E per creare bevande deliziose e rinfrescanti i barmen li mescolavano con succhi di frutta, sciroppi e altri ingredienti analcolici.

Il Gin Fizz era uno dei cocktail più famosi di quest’epoca, la cui preparazione prevedeva gin, succo di limone, zucchero e acqua gassata. Nata a New Orleans, questa bevanda è diventata un simbolo ed un punto fermo della vita notturna della città. Un altro cocktail popolare era il Manhattan, preparato con whisky, vermouth dolce e bitter e spesso servito direttamente in un bicchiere da martini.

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I cocktail nel 20° secolo tra Speakeasy e Tiki

Successivamente, il 20° secolo non iniziò nel migliore dei modi per i cocktail e, più in generale, per gli alcolici. Difatti nei primi anni del 1900 il movimento per la temperanza aveva guadagnato uno slancio ed una popolarità tali da condurre l’intera America del Nord a quelli che sono comunemente chiamati come “anni del proibizionismo”. Tuttavia, con l’arrivo degli anni ’20, nacquero delle attività commerciali che vendevano illegalmente bevande alcoliche. L’ascesa di questi bar (chiamati “Speakeasy”) ha determinato una rinascita della popolarità dei cocktail.

Gli Speakeasy erano spesso posizionati in strade più appartate, nascosti alla vista e servivano una vasta gamma di bevande alcoliche a coloro che erano abbastanza coraggiosi da entrare. A facilitare il compito di questi bar, c’era anche il fatto che i cocktail erano spesso il modo più discreto per bere alcolici, in quanto potevano essere facilmente nascosti in bevande innocenti come succhi di frutta o latte. Oppure mediante l’utilizzo di sciroppi, spezie e frutta esotica. Alcuni dei cocktail più famosi di quest’epoca includono il Martini, l’Old Fashioned e il Sidecar.

Dopo l’abrogazione del proibizionismo nel Febbraio del 1933, i cocktail divennero parte integrante della cultura popolare e furono apprezzati da persone di ogni ceto sociale. Gli anni ’50 e ’60 videro un boom nella popolarità dei cocktail, con lo sviluppo e l’introduzione di nuove ricette e ingredienti. In particolare, questi anni videro la diffusione delle bevande “Tiki”, con cocktail come il Mai Tai e lo Zombie serviti in bar e ristoranti a tema tropicale.

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Dagli anni ’70 ai giorni nostri

Negli anni ’70 e ’80, i cocktail subirono una battuta d’arresto e passarono momentaneamente di moda quando le persone si rivolsero a bevande più casual come birra e vino. Tuttavia, gli anni ’90 videro una rinascita della popolarità dei cocktail grazie all’ascesa dei Bar Boutique e della “mixology”, ovvero l’arte di inventare, preparare e servire bevande miste. In questi anni i cocktail classici trovarono un nuovo splendore ed i barmen iniziarono a sviluppare nuove ricette, utilizzando ingredienti freschi e tecniche innovative.

Oggi i cocktail sono apprezzati da persone di tutto il mondo e sono parte integrante di eventi sociali e culturali. Dai bar esclusivi ai ristoranti informali, i cocktail sono un punto fermo della moderna cultura del bere. Sono disponibili in una vasta gamma di sapori e stili, con ricette sempre nuove frutto di sviluppi continui.

In conclusione, quella sulle origini del cocktail è una storia figlia di eventi sociali, culturali e storici che hanno plasmato il modo in cui oggi beviamo e gustiamo queste bevande. Un racconto affascinante, che attraversa secoli e continenti. Dal Gin Fizz nel 18° secolo al Mojito di oggi, i cocktail continuano a essere parte integrante della cultura del bere. E poco importa se si preferiscano i grandi classici o le ricette nuove e innovative: lì fuori c’è sempre un cocktail per tutti i gusti.


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